Per chi come me è una grande fan degli “anni ottanta” avrà sicuramente visto questo film o ancora meglio la serie stessa degli anni sessanta “The twilight zone”. Purtroppo anche qui mi è capitato di sentire pareri in disaccordo col mio su questo film, ammetto che non è uno dei migliori nella scena cinematografica ma neanche uno dei peggiori sicuramente.
Per spiegarvi meglio la mia opinione, vi riassumerò la trama di questo film.
Per spiegarvi meglio la mia opinione, vi riassumerò la trama di questo film.
TRAMA DIVISA IN QUATTRO
Cosa intendo per trama divisa in quattro? Intendo che il film non segue solo un’intera trama per tutta la sua durata, ma è diviso in quattro storie:
1 STORIA E RECENSIONE – TIME OUT
Questo è l’unico episodio non tratto dal telefilm, inedito insomma.
Narra di un uomo molto razzista che all’uscita di un bar si trova catapultato nella Francia occupata dai nazisti. Tra fughe affannose e nascondigli, verrà presto catturato dalle SS che lo scambieranno per un ebreo. Verrà persino scambiato per un nero da un gruppo di Ku Klux Klan ed infine anche n mezzo alla giungla del Vietnam, nei panni di un vietcong attaccato da una pattuglia di soldati americani. Il protagonista verrà proiettato nella dura e amara realtà del terzo reich in cui viene deportato in un treno. I suoi amici non riescono a sentire le sue urla disperate dall’interno del treno così questo parte…
Diciamo che tra le quattro storie non è quella migliore. Come storia di apertura, i registi, potevano sicuramente sceglierne un’altra dalla lista. Giusto un modo in più per attirare l’attenzione dello spettatore. Spesso e volentieri ammetto di essermi addormentata nella visione di questo episodio.
Effettivamente un po’ lento e magari non tanto interessante rapportato a quanto ci si aspetterebbe dal primo episodio del film che in molti attendevano. È molto interessante invece la trama: una sorta di punizione divina, ovvero punire la marcata vena razista del protagonista, Bill Connor. Sicuramente un modo molto efficace e invadente quello di trasportarlo direttamente nell’epoca che lui tanto vanta e incarnarlo nelle stesse vittime che lui quotidianamente offende e odia con tutto il cuore.
Effetti speciali non tanto accurati e non tanto “speciali”, ma a me non importa tanto, l’importante è che la trama sia ben costruita e gli attori siano convincenti, e qui indubbiamente troviamo entrambe le caratteristiche.
2 STORIA E RECENSIONE – IL GIOCO DEL BUSSOLOTTO
Mr. Bloom si presenta in una casa di riposo per anziani dando la possibilità agli ospiti di tornare magicamente bambini, semplicemente dando calci ad un barattolo.
Decisamente il racconto più dolce e tenero di tutto il film. Questi poveri vecchietti si trovano, semplicemente calciando dei barattoli, ad essere dei bambini vivi e gioiosi. Troviamo la realtà noiosa e molto triste degli anziani rinchiusi in un ospizio parallela a quella dei bambini sempre felici e disposti a giocare. Assistiamo alla trasformazione totale (non solo mentali, ma anche fisiche) degli anziani ancora volenterosi di vivere bloccati però dalle dure e severe regole della casa di riposo, ad una realtà infantile dove essi possono giocare liberamente scordandosi delle regole a loro inflitte per tanto tempo. Un racconto che senza dubbio vi strapperà un sorriso e forse anche una lacrima di commozione…
Questo episodio è un remake di uno degli episodi presenti nel telefilm.
3 STORIA E RECENSIONE – PRIGIONIERI DI ANTHONY
Una donna investe per sbaglio un bambino, dopo essersi assicurata che egli stia bene lo riaccompagna a casa dalla sua famiglia. Entrando in casa si rende conto di una situazione abbastanza fredda: sembra quasi che la famiglia stessa abbia paura del bambino. Vivono in una realtà quasi simile al cartone che questa famiglia guarda quotidianamente, ed effettivamente è così. Il bambino vanta di poteri che gli consentono di fare ciò che vuole, mettendo in ginocchio gli stessi familiari, addirittura la sorella è chiusa in camera su una sedie a rotelle e la bocca serrata: il bambino l’ha fatta stare zitta in modo che non possa più rimproverarlo! Un modo efficace per la famiglia che non tenta più di sgridarlo ma solo di assecondarlo in tutto e per tutto!
Sicuramente interessante la storia del bambino con poteri mistici che tiene in pugno la sua famiglia che lo riverisce e lo asseconda in tutto. Effetti speciali ovviamente un po’ poveri, ma siamo nel 1983 no? Sicuramente io non mi aspettavo chissà quali effetti, e va bene così. Trama in sé molto carina, sicuramente poco vista e rivista dalla sottoscritta, ma… quale sarebbe la morale di questo episodio? A dire il vero non l’ho ancora trovata o semplicemente forse non l’ho capita. Il bambino non era cattivo di per sé, aveva solamente bisogno di un aiuto esterno che lo aiutasse a controllare i propri poteri. Forse è questo il messaggio? Essere più presenti con i propri figli e cercare di capirli invece che assecondarli? Non lo so ad essere sincera. Storia realizzata bene sia per la trama che per gli attori, ma non ho trovato nessun senso profondo, probabilmente non esiste neanche.
Anche questo è un remake di uno degli episodi del telefilm.4 STORIA E RECENSIONE – TERRORE AD ALTA QUOTA
Altro remake di uno degli episodi del telefilm originale, racconta di questo uomo, John Valentie, su un volo di linea. Per tutta la durata del volo egli vede fuori dal finestrino dell’aereo una creatura sull’ala che si diverte a rompere i pezzi dell’aereo, strappare fili e mordere l’ala. Il protagonista vive nell’angoscia più totale il viaggio pensando di non riuscire ad arrivare a destinazione: era sicuro che l’aereo non sarebbe mai arrivato sano e salvo a causa del mostricciatolo sull’ala! Chiede aiuto anche alle hostess e ai passeggeri, ma questi non vedono nulla. Arrivati a destinazione il personale si accorgerà che una parte dell’aereo sembra stata completamente distrutta…
Curiosità dell’episodio: il mostro che terrorizza il protagonista ricorda un po’ i famosi “gremlins”, creature che nei racconti dei piloti della seconda guerra mondiale apparivano fuori dai finestrini degli aerei con l'intento di farli precipitare.
È il racconto che più adoro di tutto il film. Originalissima la storia del mostro fuori dal finestrino, crea molta tensione il fatto che solo lui possa vederlo in diretta distruggere l’ala dell’aereo su cui sta viaggiando e quindi nessuno lo possa soccorrere o che il pilota stesso non effettui un atterraggio di emergenza. Spesso da piccola davo un occhio alle ali dell’aereo su cui ero sopra dopo aver visto questo episodio… chi non darebbe un occhio sull’ala dopo averlo visto??? Gli effetti speciali anche qui un po’ poveri ma sicuramente molto reali. Un eccellente va sicuramente agli attori, soprattutto al protagonista che ha reso senza dubbio l’idea del panico su di un aereo che sta venendo distrutto da una specie di gremlin.
L’episodio si chiude in maniera decisamente originale, si ricollega all’inizio del film… (vedi dopo)
FINALE… O QUASI?
Prima di partire con queste quattro storie, il film si apre con una scena in cui due amici viaggiano in macchina (uno dei quali è Dan Aykroyd, interprete dei “Ghost Busters”). Tra le note di una canzone che stanno ascoltando in radio e quattro chiacchiere, essi ricordano gli episodi che più hanno gli messo paura della serie “Twilight zone”. Uno di loro chiede all’altro se voleva spaventarsi veramente per alcuni secondi, l’altro acconsento quindi si accostano con la macchina. L’altro, pensando che si trattasse di uno scherzo, attende questi secondi di terrore, ma purtroppo non è uno scherzo, è realmente un mostro che oltre che spaventarlo gli farà anche altro.
Sussegue poi il primo episodio.
Ora, non vorrei svelarvi il finale, ma è la parte più bella del film (oltre all’inizio): mentre John Valentie si reca all’ospedale dopo il trauma dell’aereo, l’autista del taxi gli chiederà se vuole vedere qualcosa di veramente pauroso….
CONCLUSIONE
Consiglio decisamente questo film. Come scritto all’inizio certamente non lo reputo uno dei più bei film mai visti, ma neanche un film spazzatura. A parer mio è stato un film molto bello. C’è anche da dire che l’ho visto molti molti molti anni fa, quando ancora le tecnologie non avevano invaso i grandi schermi e anche quando storie del genere potevano incutere terrore. Oggigiorno il brivido di questi tipi di film è stato sdrammatizzato da tanti altri. Ma almeno tentate di vederlo. Valgono la pena il prologo e la fine senza dubbio, pochi film ho visto con questa originalità nell’aprire e chiudere le scene di una pellicola. Per quanto riguarda le storie, beh, sono pur sempre rapportate al 1983, data in cui il film uscì, ma ci basiamo anche poi su episodi rifatti e presi da un serie degli anni 60, ai tempi questi episodi terrorizzarono il pubblico. A parer mio, la storia migliore è la quarta, non vorrei mai essere nei panni del povero John Valentie…
ALCUNI INFORMAZIONI GENERALI
TITOLO ORIGINALE: Twilight zone: the movie
Paese: USA
Anno: 1983
Durata: 101 minuti
Genere: horror, fantascienza
Regia: Joe Dante, John Landis, Steven Spielberg e George Miller
Paese: USA
Anno: 1983
Durata: 101 minuti
Genere: horror, fantascienza
Regia: Joe Dante, John Landis, Steven Spielberg e George Miller
CURIOSITA’
Il quarto episodio “terrore ad alta quota” è stato ripreso in altre serie tv tra le quali in una puntata “La paura fa novanta” de “I Simpson”. Altra curiosità: Steven Spielberg ha contribuito alla regia.
Ah dimenticavo, il film è famoso anche per un tremendo incidente che avvenne nel corso della lavorazione nel quale rimasero uccisi un attore e due attori ancora bambini. Triste vicenda.
QUESTA MIA RECENSIONE è STATA PUBBLICATA, DA ME, ANCHE SU ALTRI SITI INTERNET IN CUI SONO INSCRITTO
Nessun commento:
Posta un commento