domenica 16 gennaio 2011

Recensione: Il Quarto Tipo (Dvd)


Credo in tutta la mia vita di non avere mai visto un film così terrificante, o almeno pochi mi hanno impressionato come questo.
Durante lo svolgimento della mia RECENSIONE PERSONALE vi spiegherò anche la trama.
Premettendo che non volevo ASSOLUTAMENTE andarlo a vedere, mi piacciono i film horror davvero tanto, penso di poter affermare che ho una conoscenza delle pellicole di paura molto buona, ma so quali sono i miei limiti e so quali sono i film che più mi impressionano facendomi costruire castelli in aria durante le mie notti in bianco…
Alla fine ci sono andata lo stesso, una mia amica mi ha talmente logorato con questo film che ho pensato “dai su, non fare la cacasotto, vacci e basta!”, e così sono andata.
Non appena il film è iniziato mi ero già pentita di essermi seduta in sala ed aver pagato il biglietto d’entrata. Non me ne ero pentita perché il film sembrava una buffonata, ma perché avevo già paura.
La protagonista del film è la dottoressa Abigail Tyler, interpretata dalla stupenda Milla Jovovich (“Resident Evil”, “il quinto elemento”), che viene intervistata dallo stesso regista Osunsanmi.
Lo schermo viene presentato agli spettatori diviso in due durante la maggior parte della proiezione (dicesi “split-screen”): da una parte vediamo la vera dottoressa Abigail e tutte le scene amatoriali realmente accadute e registrate, dall’altra parte invece vediamo la Jovovich e tutte le scene montate per il film. Una contrapposizione tra la realtà e la finzione insomma. Già questo ha suscitato in me una forte angoscia: le scene reputate come “reali” quindi le riprese vere sono davvero forti, registrazioni vocali comprese.
Cosa c’è di così angosciante, vi chiederete?
Io personalmente non ho mai creduto e tuttora non credo agli alieni. Non sono una sostenitrice del “se non vedo non credo” ma non sono mai riuscita a reputare come veritiera questa storia degli extra-terresti che vivono nell’universo sulle nostre teste e volano con dischi volanti facendosi vedere di sfuggita quando gli capita (che è poi quello che ci fa credere il governo, chissà realmente com’è). Mio fratello, per dire, è un gran sostenitore di questi esseri, rispetto il suo pensiero, il mondo è bello perché è vario no?
Nonostante appunto io non creda alla loro esistenza, in questo film ho sudato dalla tensione. Non perché avessi paura che potessero esistere veramente, ma per le scene in sé. Nelle parti considerate “reali” è inquadrata spesso la vera dottoressa Abigail alla quale vengono rivolte domande su cosa sia accaduto. La dottoressa si presenta già inquietante di suo: bianca come un fantasma, su una sedia a rotelle, vestita di bianco, le labbra quasi blu-viola, gli occhi all’infuori. Questa descrizione forse non suscita ciò che ho provato io nel vederla, ma vi assicuro che non appena la vedete chi chiederete “ma cosa le è successo per diventare così?”.
Ma tornando a ciò che è accaduto…
COSA E’ SUCCESSO?
Will, il marito di Abigail, è stato misteriosamente ucciso una notte mentre dormiva accanto a lei. Per capire qualcosa della sua morte, Abbey prosegue gli studi di Will e si reca a Nome con i suoi due bambini, i cui abitanti soffrono di persistenti disturbi del sonno. La bambina, il giorno in cui il marito venne assassinato, diventò cieca.
Ci troviamo in Alaska, nel luogo più freddo e triste (a causa del perenne tempo uggioso e depresso) del mondo. La dottoressa Abigail è una psicologa che pratica l’IPNOSI ai suoi pazienti per scovare più informazioni possibili dal loro subconscio. Man mano che continua questa sua pratica si rende conto, attraverso i racconti inconsci dei suoi pazienti, che tutti avevano una cosa in comune: UN GUFO BIANCO li fissa ogni notte. Già questo è veramente angosciante a parer mio, ma continuiamo con la storia. La dottoressa per saperne di più, si concentra su un paziente in particolare, Tommy Fisher, che le racconta che la notte precedente si era svegliato e come al solito aveva visto il gufo fuori dalla finestra. Sempre sotto ipnosi le riferisce che improvvisamente il gufo scomparì e che la porta della sua camera si spalancò improvvisamente. Dopodiché Tommy andò in tilt e preso da una paura irrazionale non vuole continuare il racconto e se ne torna a casa. La stessa sera la dottoressa viene contattata dalla polizia dicendole che Fisher aveva preso in ostaggio la sua famiglia con una pistola e che voleva parlare solo con lei. Appena si reca nel posto Abigail cerca di colloquiare con il paziente, ma egli parla una lingua che lei non conosce quindi chiede di tradurre ciò che stava dicendo. Purtroppo la situazione sfugge di mano: Fisher uccide tutta la sua famiglia e poi uccide se stesso.
Questo è una piccolissima parte della trama del film.
Una sera mentre la dottoressa registrava la propria voce narrando la situazione dei suoi pazienti, si addormenta sul letto tenendo il registratore acceso. Il giorno dopo, tornata a lavorare, chiede alla sua assistente di copiare ciò che aveva registrato la dottoressa stessa. SCOPERTA ALLUCINANTE: l’assistente corre dalla dottoressa in modo molto preoccupato chiedendole di ascoltare l’ultima parte. URLA, GRIDA, SUONI STRANI, VOCI CHE PARLANO IN UNA LINGUA ANTICA. Mi viene la pelle d’oca solo a pensarci anche in questo momento…


CHE COS’è IL QUARTO TIPO?
Gli incontri con gli alieni sono classificati in quattro tipi: il primo è l'avvistamento di un Ufo, il secondo è il reperimento di una prova, il terzo è il contatto diretto e il quarto è il rapimento.
Non si sa bene ancora che cosa succeda arrivati al quarto tipo, una volta che si viene rapiti alcuni dicono che gli alieni effettuano delle esperimenti sul nostro corpo rimandandoci poi a casa, altri invece dicono che essi ci rapiscono e non ci fanno più tornare a casa, non sapendo mai quindi se quelli rapiti sono ancora vivi o meno.

CHE COSA SPAVENTA?
Prima di tutto il tipo di ripresa: rifacendoci a film come “Paranormal Activituy” oppure “Rec” possiamo sicuramente sostenere che danno l’illusione concreta ce ciò che stiamo vedendo sia reale. E devo dire che ci riescono molto bene.
Inoltre spesso nel film, nella parte amatoriale, vengono fatte vedere le scene di un eventuale rapimento. Le persone sembrano possedute: cambiano di aspetto, la bocca si allunga stile “The ring”, gli occhi diventano neri, fluttuano nell’aria e parlano una lingua antica.
Io non riesco proprio a tollerarle queste scene, mi impressiono troppo.
Inoltre si aggiunge il fatto che vi sono molte registrazioni vocali che il regista dice di reputare “originali”: urla, grida, gli alieni che parlano… anche questo molto inquietante.
Mentre i pazienti fluttuano nell’aria, spesso è capitato che dalla tensione provocata, gli si possa rompere una vertebra o addirittura la spina dorsale, motivo per cui troviamo la dottoressa stessa sulla sedia a rotelle.
Grande convinzione e interpretazione dei personaggi, sia quelli facente parte dell’amatoriale sia quello del fittizio. Molto, molto convincenti!
Mi scuso per il fatto che ripeto molto spesso “INQUIETANTE”, ma è l’aggettivo unico per descrivere questo film. Non ce ne sono altri.

Il film in generale mi ha traumatizzato. Mio fratello l’ha comprato in DVD ma penso che non lo guarderò mai più. Ovviamente tutto questo è soggettivo, ma se vi impressionano possessioni, trasformazioni facciali, urla in lingue antiche, non ve lo consiglio.
Anche se poi ho scoperto che tutte queste scene cosiddette “amatoriali” erano solo una gran bufala (c’è scritto che è tutto basato su storie vere), il film è realizzato molto bene. Le storie vere implicavano semplicemente alcuni sparizioni nella città dell’Alaska, preso come pretesto per metterci gli alieni!
Scene amatoriali in cui vi sono dei frammenti che non si riescono a vedere bene (e io dico… per fortuna!!!) perché una volta a contatto con gli alieni, la videocamera è soggetta a varie interferenze.
Se siete molto impressionabili non guardatelo, o almeno chiudete gli occhi!


QUESTA MIA RECENSIONE E' STATA PUBBLICATA, DA ME, ANCHE SU ALTRI SITI INTERNET IN CUI SONO INSCRITTO.

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