Dunque… Oggi ho deciso di parlarvi di un film che, a parer mio, è uno dei cult del cinema horror americano. Andiamo un po’ indietro nel tempo, negli anni ottanta, precisamente nel 1988 , in cui uscì il famosissimo film La bambola assassina . È sicuramente interessante notare che in questi anni cominciarono ad uscire i primi film che trattavano appunto il tema delle bambole assassine: per esempio, nel 1987 uscì Dolls , film abbastanza noto per chi conosce bene il genere, che ci mostrava la tenebrosa realtà di bambole di tutti i tipi che in realtà erano tutt’altro che semplici bambole. Un altro fu nel 1989 Puppet Master, Il burattinaio , questo forse più noto che io personalmente lo considero uno dei film più cult della storia del cinema horror. Fecero altri film riguardanti sempre bambole, giochi, burattini assassini, ma li reputo secondari sia come bellezza che credibilità (per quanto ovviamente possano essere credibili dei giocattoli che prendono vita e uccidono).
Parlando invece della Bambola Assassina, vi spiego brevemente la trama :Il protagonista nonché antagonista del film è Chucky , una bambola molto nota in quegli anni, tutti i bambini accorrevano numerosi e spietati per acquistarne una! Una delle tante bambole in commercio però è malvagia: in punto di morte un serial killer aveva riversato la sua anima in questa bambola, essendosi nascosto per scappare ad un poliziotto in un negozio di giocattoli e trovandosi nel reparto “Chucky”. Fu adottato poi da Andy, un bambino al quale è stato regalato il bambolotto dalla mamma che, essendo povera, lo acquistò da un barbone.
Ben presto i guai cominciarono: gli omicidi e quella strana bambola coincidevano in maniera pazzesca, ma nessuno voleva credere che una bambola potesse fare tutto questo, tranne Andy al quale però, essendo un bambino, nessuno credeva.
Intanto Chucky viene a conoscenza di un elemento che potrebbe cambiargli l’esistenza: non poteva stare ancora a lungo nel corpo del bambolotto poiché, scattata la mezzanotte di un certo giorno, sarebbe stato intrappolato per sempre nel giocattolo. L’unica soluzione era impossessarsi del suo “padrone”, ovvero Andy.
Considerazioni personali
Ora
come ora credo che non possa essere preso sul serio questo film. Dico questo perché con tutti i film dell’orrore che sono usciti dall’88 ad oggi, nessuno (o molto pochi) apprezzerebbe. Personalmente lo conosco da moltissimi anni, credo sia uno dei primi film horror che ho visto. Credo che ora come ora sia un film da vedere senza pretese, senza aspettarsi chissà che cosa e rendendosi conto che si tratta pur sempre di una bambola che prende vita, quindi se già dal principio reputate quest’ultimo elemento come “stupido”, non lo guardate perché sarete perseguitati per il resto della visione da questa convinzione e non riuscirete a gustarvi il film.
Nonostante questo, a molte persone che conosco ha “dato da fare” la visione, nel senso che, nonostante anche loro pensassero che una bambola assassina possa risultare in fondo un’assurdità patetica, durante la visione sono stati incollati al divano con tanta paura.
Credo che la paura o non paura nel vedere questo film sia molto relativa, dipende più che altro dal soggetto (come del resto tutti gli altri film, ma questo in particolar modo). Se prendiamo per esempio una persona che non vede mai film horror perché lo angosciano, probabilmente avrà paura. Ma se prendete un soggetto come me che ne guarda tanti, forse non lo squasserà di un centimetro!
Preferisco in questa recensione concentrarmi più su Chucky e le sue caratteristiche piuttosto che sugli altri personaggi, non perché li considero secondari, anzi, li reputo attori degni del film, ma diciamo che l’anima portante è sicuramente l’antagonista.
Ma concentriamoci su un fattore importante: che cos’è che inquieta in questo film?
A partire dal fatto che il protagonista è una bambola, com’è fisicamente questa bambola? Forse alcuni di voi se la ricordano, forse alcuni no, beh per farla breve Chucky è quel bambolotto con i capelli arancioni, gli occhi azzurri, le lentiggini, la salopette di jeans, maglia a maniche lunghe a righe colorate, scarpette rosse e apparentemente tanta dolcezza e gioia (vedi foto). E fin qui ci siamo tutti. E cosa dovrebbe esserci di spaventoso? Premettendo che io non sono un’amante delle bambole, ho sempre avuto paura soprattutto di quelle di porcellana e dei burattini, e forse anche questo è un fattore decisivo della mia inquietudine. La cosa spaventosa è semplicemente l’innocenza che si trasforma in malvagità : siamo sempre stati abituati a pensare che i giocattoli sono degli oggetti innocenti e spesso anche carini e simpatici per i bambini, non li abbiamo mai visti come una minaccia o come pericolosi. Qui invece c’è la svolta decisiva: un bambolotto che a primo impatto sembra coccoloso e dolce, si trasforma poi in un terribile e sanguinario serial killer. È una questione prettamente psicologica la paura scaturita da questo film, è la nostra mente che associando il giocattolo ai bambini e di conseguenza all’innocenza vedendo questo cambiamento comportamentale e anche fisico (direi realizzato perfettamente), si spaventa e ci fa paura.
Il modo di parlare della bambola e di muoversi sono anche questi elementi molto importanti: Chucky non vanta assolutamente di una dialettica fine, anzi tutt’altro, egli essendo un serial killer intrappolato poi in un bambolotto (fattore più che stressante per l’anima assassina), lo spinge sempre a parlare in maniera molto volgare. Questo in contrapposizione con lo stato “normale” di parlare della bambola: infatti Chucky possiede un filo sulla schiena che se tirato gli farà pronunciare frasi carine adatte ai bambini come per esempio “Ti voglio bene”. Assistiamo quindi ad un mutamento estremo da frasi innocenti e dolcissime, a parolacce e cattiverie.
Per quanto riguarda invece i movimenti della bambola, mi riferisco a movimenti più che altro facciali e quindi espressivi : le bambole sono ovviamente nella vita reale molto meccaniche se si muovono, alcune parlano, alcune chiudono e aprono gli occhi e probabilmente altre camminano anche, in modo molto goffo poiché si tratta pur sempre di “macchine”. Nel caso di Chucky invece, i movimenti facciali sono talmente espressivi da riflettere una realtà quasi umana, aggrotta spesso gli occhi, le sopracciglia e la fronte (cosa che non troviamo solitamente in una bambola, ella si limita ad aprire e chiedere le palpebre) con un’aria minacciosa esprimendo ira e crudeltà. A questo poi si aggiunge il ridere che legato ad un espressione cattiva e malvagia, non dà di certo l’impressione di qualcosa di tenero e confortante.
Il fatto che sia anche piccolo è sconcertante, infatti è più difficile individuarlo (per esempio in casa) e riuscire a catturarlo. Anche questo elemento è fonte di inquietudine.
La scena più inquietante è stata sicuramente quando la mamma di Andy, già sospettosa della bambola, prende la scatola per leggere ulteriori informazioni sul bambolotto, e vede che le pile che facevano teoricamente funzionare il medesimo, erano all’interno e quindi Chucky funzionava senza, cosa impossibile.
Il regista del film Tom Holland , lo possiamo ricordare perché ha realizzato il film “I Langolieri” che avevo recensito, film tratto da uno dei romanzi di Stephen King.A partire dal fatto che il protagonista è una bambola, com’è fisicamente questa bambola? Forse alcuni di voi se la ricordano, forse alcuni no, beh per farla breve Chucky è quel bambolotto con i capelli arancioni, gli occhi azzurri, le lentiggini, la salopette di jeans, maglia a maniche lunghe a righe colorate, scarpette rosse e apparentemente tanta dolcezza e gioia (vedi foto). E fin qui ci siamo tutti. E cosa dovrebbe esserci di spaventoso? Premettendo che io non sono un’amante delle bambole, ho sempre avuto paura soprattutto di quelle di porcellana e dei burattini, e forse anche questo è un fattore decisivo della mia inquietudine. La cosa spaventosa è semplicemente l’innocenza che si trasforma in malvagità : siamo sempre stati abituati a pensare che i giocattoli sono degli oggetti innocenti e spesso anche carini e simpatici per i bambini, non li abbiamo mai visti come una minaccia o come pericolosi. Qui invece c’è la svolta decisiva: un bambolotto che a primo impatto sembra coccoloso e dolce, si trasforma poi in un terribile e sanguinario serial killer. È una questione prettamente psicologica la paura scaturita da questo film, è la nostra mente che associando il giocattolo ai bambini e di conseguenza all’innocenza vedendo questo cambiamento comportamentale e anche fisico (direi realizzato perfettamente), si spaventa e ci fa paura.
Il modo di parlare della bambola e di muoversi sono anche questi elementi molto importanti: Chucky non vanta assolutamente di una dialettica fine, anzi tutt’altro, egli essendo un serial killer intrappolato poi in un bambolotto (fattore più che stressante per l’anima assassina), lo spinge sempre a parlare in maniera molto volgare. Questo in contrapposizione con lo stato “normale” di parlare della bambola: infatti Chucky possiede un filo sulla schiena che se tirato gli farà pronunciare frasi carine adatte ai bambini come per esempio “Ti voglio bene”. Assistiamo quindi ad un mutamento estremo da frasi innocenti e dolcissime, a parolacce e cattiverie.
Per quanto riguarda invece i movimenti della bambola, mi riferisco a movimenti più che altro facciali e quindi espressivi : le bambole sono ovviamente nella vita reale molto meccaniche se si muovono, alcune parlano, alcune chiudono e aprono gli occhi e probabilmente altre camminano anche, in modo molto goffo poiché si tratta pur sempre di “macchine”. Nel caso di Chucky invece, i movimenti facciali sono talmente espressivi da riflettere una realtà quasi umana, aggrotta spesso gli occhi, le sopracciglia e la fronte (cosa che non troviamo solitamente in una bambola, ella si limita ad aprire e chiedere le palpebre) con un’aria minacciosa esprimendo ira e crudeltà. A questo poi si aggiunge il ridere che legato ad un espressione cattiva e malvagia, non dà di certo l’impressione di qualcosa di tenero e confortante.
Il fatto che sia anche piccolo è sconcertante, infatti è più difficile individuarlo (per esempio in casa) e riuscire a catturarlo. Anche questo elemento è fonte di inquietudine.
La scena più inquietante è stata sicuramente quando la mamma di Andy, già sospettosa della bambola, prende la scatola per leggere ulteriori informazioni sul bambolotto, e vede che le pile che facevano teoricamente funzionare il medesimo, erano all’interno e quindi Chucky funzionava senza, cosa impossibile.
Gli effetti speciali sono realizzati molto bene, la bambola, le sue espressioni, i suoi gesti ecc.. risultano essere molto reali, come dicevo prima, quasi umani.
Informazioni sul DVD
Il DVD non si trova facilmente nei negozi, su internet però lo trovate senza problemi, infatti io l’ho acquistato lì. Le lingue disponibili sono 4 (italiano, inglese, francese e tedesco), i sottotili sono ben 12 (italiano, inglese, francese, tedesco, olandese, spagnolo, portoghese, svedese, danese, norvegese, finlandese e polacco). Prodotto dalla Universal Pictures.
Informazioni sul FILM
Titolo originale: Child's Play
Lingua originale: inglese
Paese: Stati Uniti d'America
Anno: 1988
Durata: 87 min
Genere: horror
Regia: Tom Holland
Sceneggiatura: Don Mancini, Tom Holland, John Lafia
Produttore: David Kirschner
Produttore esecutivo: Barrie M. Osborne
Casa di produzione: Twentieth Century Fox
Fotografia: Bill Butler
Montaggio: Roy E. Peterson, Edward A. Warschilka
Effetti speciali: Kevin Yagher
Musiche: Fernando Velázquez
Scenografia: Daniel A. Lomino
Costumi: April Ferry Toth
Conclusioni
A parer mio è un film da vedere almeno una volta nella vita. Molti sicuramente non apprezzeranno, ammetto che è un film più che altro rivolto ad appassionati del genere poiché (come già scritto) potrebbe perdere di credibilità per chi non apprezza il tipo di trama ed il tipo di film.
Io comunque lo consiglio, per me è uno dei classici dell’horror. Si tratta di una visione non impegnativa e pur sempre un po’ angosciante. Se temete le bambole, ve lo consiglio lo stesso, massimo vi chiudete gli occhi di tanto in tanto!
P.S. Della bambola assassina hanno fatto 5 film, vi consiglio solo questo, gli altri "fanno ridere i polli".
Grazie per la paziente lettura.
A presto!
QUESTA MIA OPINIONE è STATA PUBBLICATA, DA ME, ANCHE IN ALTRI SITI IN CUI SONO INSCRITTO
Nessun commento:
Posta un commento