E così ho trascinato un po’ di gente a vedere la bella e combattiva Jovovich sul grande schermo accompagnata dai soliti zombi e dalla “Umbrella Corporation”.
Mi aspettavo tantissimo da questo film.
Cosciente del fatto che nessuno di questi potrà mai essere come il primo “Resident Evil”, ma ero comunque impaziente di vedere cosa sarebbe accaduto ricordandomi la fine del terzo… e così siamo andati!
È inutile starvi a spiegare la trama poiché è sempre la stessa catena: Mi aspettavo tantissimo da questo film.
Cosciente del fatto che nessuno di questi potrà mai essere come il primo “Resident Evil”, ma ero comunque impaziente di vedere cosa sarebbe accaduto ricordandomi la fine del terzo… e così siamo andati!
UMANO INFETTO – CONTAGIA – UMANITA’ DIVENTA ZOMBIE – SI RIPERCUOTE PER TUTTO IL GLOBO – I POVERI SOPRAVVISUTI CERCANO IN OGNI MODO DI SALTARCI FUORI – NEMICI SEMPRE IN AGGUATO (UMBRELLA C.) .
Il film comincia molto bene, infatti ero già al settimo cielo: una canzone che trasmette molta suspence accompagna la scena di una Tokio incasinata in una giornata di pioggia terribile. Viene inquadrata una ragazza che se ne sta immobile sulle strisce pedonali con lo sguardo perso nel vuoto mentre gli altri pedoni le camminano a fianco muniti di ombrello. Tutto questo assieme ad un effetto “rallenti”, l’effetto prodotto risulta essere molto suscettibile ed intrigante. Poi la ragazza….
Le ambientazioni rimangono sempre e comunque molto affascinanti e tetre: le scenografie sono basate per lo più su questo perenne grigio/nero/scuro tipico di una città presumibilmente distrutta e quindi sopraffatta dalle macerie e sono dei particolari che mi piacciono sempre nonostante siano ripetuti in molti film.Gli zombie ci sono e non ci sono.
Che cosa bisognerebbe dire sugli zombie? Nulla di buono direi. Mi sono chiesta per gran parte del film: “Ma in origine questo non era un film basato su un virus che trasformava l’umanità in non-morti?” . Non fraintendetemi, non è che non ce ne siano, sarebbe alquanto assurdo, ma ciò che mi ha lasciato perplessa è il ruolo secondario che è stato affibbiato agli zombie. Si è lasciato spazio più che altro ad abbondanti tecnologie e sparatorie che fanno sicuramente molta scena, ma i non-morti dove sono finiti? Praticamente non esistono momenti di suspence tipici dei vecchi Resident Evil in cui assistiamo alla trasformazione degli umani, agli inseguimenti, ai vecchi laboratori sgangherati e putridi. L’idea che il regista secondo me vorrebbe dare è quella della terra quasi interamente abitata dagli zombie, ma in realtà non è quello che ho percepito io. Più che altro ho avuto la sensazione che gli umani, ormai abituati a questa situazione, sapessero già cavarsela da soli. Non si assiste a paure, crisi isteriche, pianti, come credo sia normale in una situazione in cui sei la portata principale per milioni di carnivori che ti attendono all’entrata. I non-morti sono come ormai “dati per scontato”, come se fossero un elemento marginale che nessuno ci tiene più a vedere. Personalmente non è così. Mi piacevano tanto i combattimenti di Milla contro i doberman zombie o le semplici lotte contro la mandria di morti viventi. Qui si assiste ad una superficiale sparatoria e basta. Un po’ povero a parer mio.
Si dà molta importanza appunto alle sparatorie , tantissime armi e pallottole, più di quanto possiate immaginare. È giusto che sia così, si devono pur difendere, ma anche qui il regista ha preferito forse dare importanza ad un film totalmente d’azione senza un minimo di vena horror. Quest’ultima sicuramente è presente, ma in piccolissime quantità. Forse per non annoiarci con i soliti morti che camminano, ha messo qualche specie di zombie-mutante per realizzare qualche effetto speciale, sicuramente riuscito bene ma mi è sembrato molto messo lì a caso.Che cosa bisognerebbe dire sugli zombie? Nulla di buono direi. Mi sono chiesta per gran parte del film: “Ma in origine questo non era un film basato su un virus che trasformava l’umanità in non-morti?” . Non fraintendetemi, non è che non ce ne siano, sarebbe alquanto assurdo, ma ciò che mi ha lasciato perplessa è il ruolo secondario che è stato affibbiato agli zombie. Si è lasciato spazio più che altro ad abbondanti tecnologie e sparatorie che fanno sicuramente molta scena, ma i non-morti dove sono finiti? Praticamente non esistono momenti di suspence tipici dei vecchi Resident Evil in cui assistiamo alla trasformazione degli umani, agli inseguimenti, ai vecchi laboratori sgangherati e putridi. L’idea che il regista secondo me vorrebbe dare è quella della terra quasi interamente abitata dagli zombie, ma in realtà non è quello che ho percepito io. Più che altro ho avuto la sensazione che gli umani, ormai abituati a questa situazione, sapessero già cavarsela da soli. Non si assiste a paure, crisi isteriche, pianti, come credo sia normale in una situazione in cui sei la portata principale per milioni di carnivori che ti attendono all’entrata. I non-morti sono come ormai “dati per scontato”, come se fossero un elemento marginale che nessuno ci tiene più a vedere. Personalmente non è così. Mi piacevano tanto i combattimenti di Milla contro i doberman zombie o le semplici lotte contro la mandria di morti viventi. Qui si assiste ad una superficiale sparatoria e basta. Un po’ povero a parer mio.
Frequenti sono gli effetti “immobili” stile Matrix. Le pallottole viaggiano e gli individui stanno fermi in una sorta di balletto a rallentatore. Tecnica molto carina da vedere, ma non è che per caso il regista l’ha utilizzata giusto per perdere qualche secondo in più perché non sapeva su cosa concentrarsi?
Un elemento che mi ha molto deluso è il mostro finale : NON C’E’! Basandosi sul videogioco della Capcom, sia il primo che il secondo che il terzo sono caratterizzati nel finale (come nel gioco) dal temutissimo mostro finale. Qui io non posso certamente considerare come il mitico mostro finale quella specie di umano con il virus che sputa tentacoli ed è stato ucciso in un nano secondo. Se lui dovesse essere il nemico finale, beh… non c’è confronto con gli altri.Per colmare questo vuoto il regista ha piazzato una specie di gigante incappucciato con un’ascia enorme in mano che mi è parso molto una scopiazzata di “Silent Hill” . Nonostante questo “calco” mi è piaciuto molto, anche se non spiega e non si capisce minimamente da dove provenga o il motivo della sua stazza mastodontica (uno zombie evoluto??? Mah…).
Molto belli sono gli effetti speciali, il film si basa praticamente su questo.Troviamo anche qui l’ Umbrella Corporation , il cuore battente della storia. Assistiamo ad un’ascesa di “livelli” con porte automatiche che si chiudono e si aprono con stanzoni bianchi lucenti effetto “puro”, fino ad arrivare al cossi detto “mostro finale”, di cui nemmeno un bambino di due anni avrebbe avuto paura. Mi rincuora sempre vedere il vecchio e indimenticabile simbolo dell’OMBRELLO ROSSO fissato sulle porte, pareti e muri. È l’unico elemento che mi porta ad avere fiducia nei vecchi film.
Ho subito notato, sin dall’inizio del film come scritto precedentemente, l’enfasi della colonna sonora. Sono andata a cercare su internet la canzone d’apertura e si chiama “Score” , e troviamo anche una canzone di alcuni anni fa che si intitola “The Outsider” . Le canzoni accompagnano perfettamente le scene del film, tenendo lo spettatore diciamo “sveglio”.Gli attori sono quello che sono: la Jovovich sempre bella ed affascinante forse un po’ spenta, probabilmente giustificata dalla vita passata ad avere a che fare solo ed esclusivamente con morti viventi. Poi c’è Claire, la biondina tutto pepe (ve la ricorderete sicuramente per “Final Destination" 1 e 2) che combatte a fianco di Alice e sembra aver acquisito una grinta disumana. Gli altri attori lasciano un pò a desiderare, tutti un po’ uguali, niente di particolare.
Da vera fan di “Resident Evil” consiglio questo film ma NON AL CINEMA, guardatevelo quando esce in DVD!
Titolo originale: Resident Evil: Afterlife
Paese: Regno Unito/Germania/USA
Anno: 2010Durata: 97 minuti
Genere: azione, horror, fantascienzaRegia: Paul W.S. Anderson
Sceneggiatura: Paul W.S. AndersonCasa di produzione: Constantin Film Produktion Impact Pictures
Fotografia: Glen MacPhersonMontaggio: Niven Howie
Musiche: tomandandyScenografia: Arvinder Grewal
Interpreti e personaggi
- Milla Jovovich: Alice
- Ali Larter: Claire Redfield
- Wentworth Miller: Chris Redfield
- Kim Coates: Bennet
- Shawn Roberts: Albert Wesker
- Spencer Locke: K-Mart
- Kacey Barnfield: Crystal
- Boris Kodjoe: Luthor West
- Norman Yeung: Kim Yong
- Sergio Peris-Mencheta: Angel Ortiz
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